Le imposte da versare quando si acquista casa dipendono da vari fattori. Se il venditore è un privato, la vendita è assoggettata all’imposta di registro del 9% e alle imposte ipotecaria e catastale nella misura di 50 euro ciascuna.
Se invece il venditore è un'impresa, a seconda dei casi, la cessione potrà essere:
• esente da iva, con l’imposta di registro pari al 9% e le imposte ipotecaria e catastale nella misura di 50 euro ciascuna
• soggetta a iva, con l’aliquota del 10% (o del 22% per le abitazioni di lusso); in questo caso le imposte di registro ipotecaria e catastale sono pari a 200 euro ciascuna.
Quando il venditore è un’impresa, la cessione è sempre esente da iva, a eccezione di questi casi:
• vendite effettuate dalle imprese costruttrici o di ripristino dei fabbricati entro 5 anni dall’ultimazione della costruzione o dell’intervento, oppure anche dopo i 5 anni se il venditore sceglie di sottoporre la cessione a Iva
• vendite di fabbricati abitativi destinati ad alloggi sociali, per le quali il venditore sceglie di sottoporre la cessione a Iva
Se chi acquista ha i requisiti per usufruire delle agevolazioni “Prima Casa”, le imposte saranno più basse.
Inoltre per completare il quadro, bisogna aggiungere che l’imposta di registro proporzionale non può essere di importo inferiore a 1.000 euro e che i trasferimenti assoggettati a tale imposta sono esenti dall’imposta di bollo, dai tributi speciali catastali e dalle tasse ipotecarie.
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